14/10/2025
Aerial image of the Locarno airfield

Aeroporto cantonale, un ‘sistema’ che vola

Presentata dall’Alba la statistica (dati relativi al 2021) degli operatori civili e militari attivi all’interno del perimetro. Le prospettive sono incoraggianti
di David Leoni

Quantificare il vero impatto economico e occupazionale indotto dalla qualificazione dell’offerta aeroportuale locarnese fornendo, attraverso cifre precise, un’analisi dell’importanza per il sistema socio-economico ticinese di questa dinamica realtà locarnese. Cifre che, ogni tanto, per uno scalo di queste dimensioni tendono a passare inosservate ma che l’Alba, (l’Associazione locarnese e bellinzonese per l’Aeroporto cantonale) porta in evidenza proprio per ricordare il valore aggiunto di questa infrastruttura sulla quale il Verbano ha finto, troppe volte in passato, di poter fare a meno. Un dibattito animato dai movimenti pubblici e privati, polemiche e contrasti. Alba che ha dunque deciso di distillare i dati in uno studio che pubblica ora la statistica relativa per l’anno 2021 (terza edizione, dopo le edizioni 2018 e 2019). L’analisi permette di misurare con esattezza la dimensione e la portata economica e professionale delle realtà attive sul sedime aeroportuale cantonale. È un’iniziativa che vuole anche sottolineare la qualità delle attività e dei professionisti presenti all’interno del perimetro aeroportuale – che comprende anche la zona industriale dell’ex Aerodromo – e che dimostra, secondo l’Alba, nella pubblicazione della statistica 2021, che “è una crescita sana e costante”. Il che, inevitabilmente, interessa anche le autorità che, in generale, non possono sottrarsi. Quindi anche per Locarno è necessario garantire un equilibrio tra le esigenze della natura e quelle operative, con queste ultime che negli ultimi anni sono state ampiamente ridimensionate. Il raggiungimento di un buon equilibrio tra le criticità ambientali e gli interessi del settore aeronautico, è dunque il presupposto sul quale costruire il futuro.

A snocciolare le cifre della statistica 2021 (che saranno illustrate ai soci in occasione dell’Assemblea prevista il 13 giugno) e spiegare le modalità operative di questo censimento ci ha pensato il segretario e cassiere dell’Alba, Damiano Gianella: «I dati relativi al 2021 sono i primi post Covid e sono stati raccolti allo scopo di dare al pubblico la necessaria informazione e agli attori di riferimento la giusta visibilità. È stato un esercizio contabile che ha richiesto lavoro e collaborazione degli operatori. L’Alba è un’associazione mantello per tutti coloro che sono attivi all’interno del perimetro aeroportuale (parte militare compresa). Questa statistica permette innanzitutto di dimostrare che l’aeroporto non è solo rumore o inquinamento come qualcuno vuol far credere, bensì un insieme di competenze imprenditoriali e professionali che si muove con una forte connotazione di superare le difficoltà di natura logistica e che include anche numerosi apprendisti, in servizi di natura primaria o collaterale».

Radiografia di una realtà dinamica in crescita

Dall’analisi – suddivisa in capitoli – emergono 26 unità attive all’interno del sedime, con un aumento di 14 unità rispetto alla statistica 2018. Le medesime occupano 134 persone (erano 105 nel 2018). Le mansioni sono ripartite quasi al 51% in ambito tecnico operativo, con una chiara prevalenza di lavoratori di sesso maschile (86.6%). I giovani sono il 26.1%, con una forte incidenza della parte dei leoni (74.1%) «tutta occupata da lavoratori e quello legato ai posti di apprendistato». Dagli impieghi alle masse salariali: il volume dei salari erogati è aumentato, rispetto sempre al 2018, del 15.1%, attestandosi a 15.8 milioni di franchi. In crescita pure il fatturato: da 19 milioni nel 2024 e nel 2018 ha registrato un balzo sfiorando i 28.8 milioni di franchi.

Termometro di quello che è anche l’intero comparto turistico e del tempo libero, l’Aeroporto cantonale è riuscito a far segnare oltre 15mila pernottamenti (quasi tutti legati all’aerodromo militare). Interessante è anche il dato che dimostra come infiltrature ricettive civili porterà, con la realizzazione del nuovo ristorante con camere, sicuramente a un aumento dei pernottamenti anche per questo comparto.

Organo mantello e di vigilanza

Un altro dato attiene agli impieghi diretti e all’indotto: il totale – in crescita rispetto al 2018 si esce di 37 unità – è stato quantificato in 26.7 milioni di franchi. Un numero che si spiega, in parte, con aspetti legati anche agli spazi aeroportuali che vengono affittati per attività con una forte vocazione, sia sul ramo immobiliare, che in questa fase legata all’adeguamento degli stabili «quelli fissi, tipo 1+2) super i 20 milioni di franchi. Proprio l’impegno del Cantone («che ha preso coscienza della necessità di investire sulla vetusta infrastruttura») e dei privati fa felice l’Alba, che si impegnerà anche in futuro a vigilare affinché le promesse della politica vengano mantenute: «La seconda fase del progetto di aggiornamento e riorganizzazione logistica è ancora lunga – osservano Marco Pellegrini e Davide Pedrioli, entrambi membri del Consiglio direttivo –. Ecco perché viva l’attenzione su ciò che succedere e interessa lo scalo. Da non ultimo, coinvolgendo il Centro competenze aeronautiche civili dell’Università di San Gallo verremo poter approfondire ulteriormente il discorso. C’è un interessante potenziale di sviluppo ancora espresso per questo piccolo aeroporto locarnese che sta toccando picchi di traffico (quando i tempi saranno maturi) e che porterà risultati ancora migliori a beneficio dell’economia ticinese senza incrementare i movimenti aerei che sono da anni contingentati. E c’è anche una responsabilità sociale ed economica da parte dell’Alba che va difesa. Lo dobbiamo alle aziende attive ma anche a tutti i Comuni presenti nel vicinanze dell’aeroporto che si riconoscono nell’attività dell’associazione.»