L’interruzione del traffico ferroviario lungo l’asse del Gottardo ha evidenziato l’importanza di sviluppare in maniera complementare e parallela i vari vettori di trasporto: strada, rotaia e traffico aereo. L’Associazione passeggeri e aeroporti della Svizzera italiana (ASPASI) ha illustrato oggi in conferenza stampa – in occasione della sua assemblea annuale – i suoi sforzi e le sue attività per creare le condizioni quadro necessarie alla riattivazione dei voli di linea e per sostenere la piazza aeroportuale ticinese. Nonostante gli sforzi di ASPASI, le risposte ottenute dalle autorità sono state poco rassicuranti.
Roberta Passardi, copresidente di ASPASI e deputata PLR in Gran Consiglio, ha sottolineato l’urgenza di aggiornare la pianificazione aeroportuale ticinese. L’attuale documento su “Gli obiettivi pianificatori cantonali”, risalente al novembre 2007, necessita in relazione al suo capitolo 22 un aggiornamento, rispettivamente una nuova definizione e programmazione. In un’interpellanza Passardi ha sottolineato come: “La difficoltà di raggiungere il Ticino, aggravata dall’incidente che ha di fatto bloccato la galleria di base ferroviaria del Gottardo, richiede soluzioni rapide. Un sistema aeroportuale efficiente è cruciale per l’economia del Canton Ticino e per la sua accessibilità”. Nonostante ciò, il Consiglio di Stato ticinese non condivide la necessità di aggiornare la pianificazione ormai ventennale, ritenendo che i collegamenti aerei non costituiscono un’alternativa ai collegamenti terrestri. Questa risposta, al di là della situazione di emergenza dovuta ai disservizi ferroviari, lascia trasparire una priorità ridotta che viene attribuita alla piazza aeroportuale ticinese, attorno alla quale ruotano numerosi impieghi, e soprattutto un potenziale importante di nuove attività ad alto valore aggiunto. ASPASI non condivide l’approccio del Consiglio di Stato e insiste sull’importanza di rivedere gli obiettivi pianificatori cantonali e creando così le premesse per investimenti sostenibili.
Fabio Regazzi, Consigliere agli Stati de Il Centro, ha messo in luce le incertezze legate al divieto di cabotaggio aereo. L’interpellanza presentata dall’allora consigliere nazionale Marco Romano nel settembre 2023 aveva chiesto chiarimenti sulle condizioni per autorizzare una compagnia aerea estera a servire l’aeroporto di Lugano-Agno per voli interni. Nella sua risposta il Consiglio federale ha ribadito che il cabotaggio è riservato alle compagnie svizzere, salvo accordi internazionali. Tuttavia, l’articolo 32 della Legge federale sulla navigazione aerea (LNA) sembra permettere eccezioni indipendenti da tali accordi: “La formulazione “di regola” suggerisce che esiste spazio per deroghe, una possibilità già presente nella versione del 1971 della legge”. Formulazione che ha spinto Regazzi e Chiesa a reinterpellare il Governo sulla questione, nuovamente senza successo. Regazzi ha sottolineato la necessità di continuare a mettere pressione sul Consiglio federale e, se necessario, modificare la LNA per garantire collegamenti veloci e affidabili con le regioni periferiche della Svizzera.
Gli ha fatto eco Marco Chiesa, Consigliere agli Stati UDC e Municipale di Lugano, che ha evidenziato l’importanza di riesaminare le restrizioni sul cabotaggio aereo per ragioni politiche ed economiche. La mancanza di collegamenti aerei diretti tra Lugano e Ginevra rappresenta un significativo svantaggio per la piazza economica ticinese. Il trasporto ferroviario non consente viaggi di andata e ritorno in giornata tra queste due importanti città finanziarie. La nostra compagnia aerea nazionale non offre un collegamento diretto. Questa situazione limita le opportunità di cooperazione e scambio economico tra le due città ed è problematica anche sotto l’aspetto della coesione nazionale. Chiesa ha invitato il Consiglio federale, unitamente anche al collega Consigliere agli Stati Mauro Poggia, a riconsiderare le attuali limitazioni sul cabotaggio aereo e ad adottare misure che favoriscano l’integrazione economica e la cooperazione tra le diverse piazze finanziarie della Svizzera.
In conclusione, Michele Rossi, copresidente di ASPASI, ha ricordato quanto l’associazione si sia impegnata con tutte le sue forze a livello cantonale e federale per migliorare le condizioni quadro della piazza aeroportuale ticinese. “Il Ticino” ha ricordato Rossi “non può contare unicamente sui collegamenti stradali e ferroviari, già troppo sollecitati. È necessario puntare anche sui collegamenti aerei per mantenere i posti di lavoro e l’attrattività del nostro cantone”. Secondo ASPASI, la classe politica deve prendersi le sue responsabilità: non agire e non avere una visione a lungo termine significa ignorare e mettere a repentaglio la piazza aeroportuale ticinese.